giovedì 3 ottobre 2013

IL PROFUMO DEL SOGNO



il profumo del sogno
è un colore che ti accende il cervello
di tanti dialoghi osceni,
è sempre colpa di quel romanziere
che ci fece perdere tre anni di notti
e solo per prendere un poco del suo freddo 
in siberia,
son cose che nessuno crederebbe
perchè non sanno come si taglia il fieno
in montagna
e come si pesca la cozza nella bagnarola.
se qualcuno me l'avesse mai chiesto
io di certo avrei dato 
quel mio miliardo di poesie fallite
per quel casino di campagna
dove sempre io sono andato a raccogliere le olive
con zimarri e tamarri
che mai hanno capito un cazzo della vita
e che sempre hanno voluto regalati i miei libri,
come se non me li fossi sudati anch'io
come i loro sacchi di mandorle
raccolte sotto il sole cocente
in quel maledetto mare di pidocchi
che ci volavano attorno.
comunque così imparo a pisciare controvento
una volta per tutte,
mentre quel buzzurro di mio padre
si sceglieva sempre l'albero più grosso
e si riparava sempre dietro,
fosse stata pure la regina di costantinopoli,
appena arrivata dal monastero.
un poeta,
mi dicono pure ora
e non mi danno manco una lira.
tanto di poesia ci campano tutti
senza mai curarsi di pagare la bolletta del caffè
a chi sta su tutte le notti
per lisciare le loro paturnie.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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