lunedì 2 dicembre 2013

IN MACCHINA, ANZI CHE NO

il poeta è un fulmine di un secondo
che vuole diventare cometa eterna
nella pazienza delle parrucche
di tutti i "si dice così e non cosà",
ma la gioventù gli diluisce tutti i possibili paragoni
e allora si riduce a sgomberare il campo
da tutti i messaggi smisurati.
se ha amato,
è affare che riguarda solo lui,
ma la macchina pure era in affitto
e non porta rimpianti neanche lei.
la poesia così risulta così difficile
che per farla devi rinunciare al plauso degli altri
e sotterrarti solo nel scialbo plauso di te stesso.
saputo infine questo
i baioni declinano il cortese invito
e spariscono nei salotti
a trincare cicchetti,
e a guardare di sbieco le gambe delle belle donne.
(non c'è niente di male in questo,
"anzi", dissero in coro tutti i poeti).
GIUSEPPE D'AMBROSIO