lunedì 24 giugno 2013

ESILIO, E POI ARRANGIATI COME PUOI

il profumo del brodo di pollo
che s'attesta come un gallo
ad aspettare il resoconto completo
dei nefasti pensieri,
degli addii illuminati a lampioni serali
mentre a orologio parlano i poeti
nelle radio spente,
con tutte le confessioni retrocesse
a voci scadute,
false come gli sguardi che non dicono niente.
ho combattuto per me stesso,
per troppi nomi che se son scappati,
sbagliando,
così come si suole un pò tutti.
la storia del paese dei lunghi pettegolezzi
non combatte,
se ne va per conto suo
con i suoi canestri pieni di fichi
rubati un pò qui un pò là.
il cantiere del nulla
è sempre aperto
a costruire parole
che portano sempre nella stessa piazza
di malve e passeggiate troncate.
esilio,
il solito destino
di chi crede al prossimo suo indifferente.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO


Nessun commento:

Posta un commento