me la caverò a prescindere
sulla linea del lontano temporale,
che mi moltiplica gli appuntamenti
come i caparbi ticchettii della pendola,
che innalza lune sull'antico palcoscenico.
mentre tu nel frattempo ti ritocchi il rossetto
per accalappiare sguardi e graffi
e bandoli di matasse
di pensieri senza nè capo nè coda
di uomini alla deriva.
io ti guardo
e me ne crollo all'indietro
come uno zaino senza più città
da visitare.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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