sul calendario di aprile
c'è lo schizzo di un romanzo
che sembra un cartoccio di lenticchie,
come una partita giocata in Francia
a porte chiuse e senza pubblico
mentre l'uccello di piombo
della mia paranoia
se ne cade a fondo
in un mare di calci in culo.
la neve cade nella trama
e il personaggio fa una bella figura,
in tasca però c'è un buco
da dove un bandito
mi rapina tutti i fiori.
fosse per me davvero farei la statua
con gli occhi fermi.
ma il cuore batte per conto suo
e allora son sempre costretto
ad andare all'arrembaggio.
il romanzo s'è messo in moto
ma il calendario di tutto l'anno
non se n'è manco accorto.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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